Nel Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa, spicca tra tutti la Latomia del Paradiso sede del famosissimo Orecchio di Dionisio, coniato da Caravaggio a Siracusa, e della sua leggenda.
Hai mai sentito parlare della Latomia del Paradiso? Siamo sicuri di sì. Tuttavia noi Tripnacria abbiamo voluto raccontarti la sua storia e la sua leggenda e svelerarti anche qualche curiosità…
Non farti ingannare dal loro nome poetico, le Latomie del Paradiso furono tutto eccetto che un luogo paradisiaco!
Si tratta di profondissime cave di pietra (las “pietra” + temno “tagliare”) scavate per volere dei tiranni dai prigionieri di guerra (per di più Ateniesi), costretti a vivere in condizioni disumane, senza cibo né acqua e sotto il sole cocente della Sicilia.
Da queste cave sono stati tirati fuori in tutto ben 850.000 metri cubi di blocchi di calcare bianco, utilizzati dai greci per la costruzione della Neapolis, dei templi e delle mura difensive della città.
A causa degli scavi, sono numerose le caverne, alcune alte fino a 40 metri, presenti nelle latomie. Le più note della Latomia del Paradiso sono due: la Grotta dei Cordari, così chiamata per la produzione di corde in canapa che avvenne al suo interno nel XVII secolo, e l' Orecchio di Dionisio.
L’Orecchio di Dionisio tra realtà…
L'Orecchio di Dionisio, alto circa 23 metri, largo fino a 11 metri e profondo circa 65, è la più conosciuta tra le caverne, grazie alla sua particolare conformazione a S e alle sue proprietà acustiche capaci di amplificare i suoni di circa 16 volt.
Il suo appellativo lo dobbiamo al grande Michelangelo Merisi, il Caravaggio, che durante il suo soggiorno a Siracusa nel 1608 la studiò per bene. Scoprì che la sua caratteristica composizione a forma di S era probabilmente dovuta alla necessità degli operai di scavare la cava seguendo un acquedotto e, data la somiglianza con il condotto uditivo umano, le fu dato il toponimo di Orecchio rafforzando ancora di più una nota leggenda.
…e leggenda
In una, la latomia del Paradiso, si osserva, in fondo ad una grotta, una strana apertura, chiamata Orecchio di Dionisio, il quale veniva ad ascoltare vicino a questo buco, così almeno dicono, i lamenti delle proprie vittime.
La parte leggendaria di questa cava gira attorno al nome di un particolare personaggio greco, il tiranno Dionisio, noto governatore siracusano astuto e assai spregevole.
Dionisio aveva in mente un progetto molto ambizioso per la sorte di Siracusa: sognava diventasse la cosmopolis di tutta l’intera Magna Grecia. Ciò quindi implicava ci fossero necessariamente nemici e avversari pronti ad impedire la riuscita di questo immane sogno.
È proprio da questo momento in poi che la latomia venne utilizzata come prigione nella quale gettare prigionieri e schiavi, una gabbia sicura e non molto confortevole dalla quale nessuno poteva scappare.
Ma si dice abbia avuto un’altra, la più importante forse, funzionalità: quella di perfetto strumento per origliare. Sembra quasi surreale, ma è proprio così!
La leggenda (molto verosimile) vuole che il tiranno avesse escogitato questo escamotage per origliare e intercettare tutte le conversazioni tra i prigionieri che potevano essere pericolose per lui e il suo progetto di dominio ed eliminare di conseguenza il nemico, compiacendosi dei lamenti e delle sofferenze dei poveri disgraziati.
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Altre teorie
Alcuni studiosi hanno dato un’altra versione dei fatti, non meno verosimile di quella già discussa. Si crede infatti che probabilmente questa grotta dall'eco impressionante fosse utilizzata per le rappresentazioni classiche da un coro che, espandendo il proprio canto all'interno della cavità in prossimità del teatro greco, ammaliava gli spettatori che restavano stupiti da queste voci soavi e potenti.
L’Orecchio di Dionisio fu tappa obbligatoria dei viaggiatori del Grand Tour e di molti altri personaggi della letteratura. Guy de Montpassant (di cui sopra una citazione) restò abbagliato dalla sua bellezza e dal gioco di luci al suo interno.
Si vuole, inoltre, che qui sia stato ambientato il famoso mito della caverna di Platone e che Caravaggio abbia scelto proprio questo luogo come “palcoscenico” di uno dei suoi dipinti, “Il Seppellimento di Santa Lucia” del 1608, oggi conservato presso la Chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa. Non solo. Quasimodo, infine, dedicò alle latomie un componimento, facente parte della raccolta “Erato e Apollion” del 1936.
Parco Archeologico Siracusa: orari e prezzi
La Latomia del Paradiso e l’Orecchio di Dionisio fanno parte del Parco Archeologico della Neapolis di Siracusa.
Indirizzo: Via Paradiso 14, Siracusa
Orari: tutti i giorni dalle 8:30 – 17:00 (possono subire variazioni)
Costi: €10 intero; €5 ridotto (under 25); gratis under 18 e prima domenica del mese.
Costi biglietto cumulativo: €13,50 (Parco Archeologico + Museo Paolo Orsi o Galleria Palazzo Bellomo); ridotto €7.
Per info e prenotazioni: visita www.aditusculture.com
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