La pasticceria siciliana è famosa in tutto il mondo grazie alle sue uniche prelibatezze. Prima fra tutte, la Cassata siciliana è considerata uno dei simboli di Sicilia e la sua bontà non lascia di certo indifferenti! Tripnacria te ne racconta l'origine.
È rigorosamente verde e bianca, è dolcissima, buonissima ed uno dei simboli indiscussi della pasticceria siciliana tanto che, nel 1575, è stata definita come immancabile a Pasqua: che cos'è?
Ma è la Cassata!
Immancabile in ogni pasticceria di Sicilia che si rispetti, la Cassata è quella cosa che una volta mangiata non puoi non amarla, che ti addolcisce davvero la giornata oltre che il palato, un manicaretto unico al mondo fatto con ingredienti caseari della tradizione accompagnati dalla dolcezza dell’arte della canditura.
Ma come è nata la Cassata, questa meravigliosa opera d’arte? Noi di Tripnacria abbiamo scavato a fondo ed abbiamo trovato la risposta!
Tintu è cu nun mancia a cassata a matina ri Pasqua.
L’origine della Cassata Siciliana
Se oggi, ad ogni fine pranzo domenicale degno di appartenere a quest’isola, ogni siciliano (noi compresi) trova a tavola la regina dei dolci siculi, lo deve senz'altro agli arabi. Quanta gratitudine dobbiamo a questo popolo! Furono loro infatti ad inventare la Quas’at con la loro azzeccatissima intuizione di mescolare l’autoctona ricotta di pecora (la Cassata prende il nome dal latino caseus, "formaggio") agli ingredienti da importati in Sicilia al loro arrivo quali la canna da zucchero, l’arancia, il limone, la mandorla ed il pistacchio.
Tuttavia la prima versione di questo pasticcino poco centra con quella attuale; questa sarà il frutto di rivisitazioni sperimentate nel corso del tempo dai vari dominatori che in Sicilia misero piede.
Si dice che i cuochi della corte dell’Emiro provarono ad unire l’impasto di ricotta alla pasta frolla e ad infornarlo, dando così vita alla prima versione di quella che oggi è conosciuta come la cassata al forno.
Paese che vai, usanza che trovi
Dalla dominazione araba si passò a quella Normanna e cosi anche la Cassata subì degli stravolgimenti.
Durante questo periodo di dominazione, le suore del convento della Martorana a Palermo inventarono la pasta di mandorle con la quale iniziarono a rivestire il dolcetto abbandonando la preparazione in forno.
Con l’arrivo degli spagnoli l’opera culinaria venne finalmente portata a termine, all'apice della sua bontà, nella versione odierna che le procurò un immane successo. Questi sostituirono la pasta frolla con il Pan di Spagna (inventato dal cuoco italiano Giovanni Battista Cabona a Madrid, presso la residenza dell’ambasciatore della Repubblica di Genova) e mescolarono insieme alla ricotta di pecora anche il cioccolato, nuova scoperta importata dalle Americhe.
Ciliegina sulla torta, ed ultimo ingrediente ad abbellire la cassata, lo dobbiamo al pasticcere palermitano Salvatore Gulì che inventò la zuccata, la famosa confettura di zucca candita utilizzata ancora oggi su molti dei dolci alla ricotta.
Et voilà! La nostra magistrale leccornia è stata ultimata definitivamente: un delizioso pan di spagna farcito con ricotta di pecora (e spesso gocce di cioccolato), ricoperto da uno strato di marzapane bianco e verde e decorato con coloratissima frutta candita!
Ricorda di diffidare dalle imitazioni, a meno che queste non siano l’unica variante della Cassata permessa dai siciliani: le Minne di Sant'Agata! Ma non essere ingordo… dei dolci di Sant'Agata te ne parleremo la prossima volta!
Vogliamo lasciarti un ultima chicca.
Vuoi davvero assaggiare il top del top del top delle Cassate e Cassatelle? Te lo diciamo, il responsabile dei chili in più sarai tu.
Puoi provare un'ottima Cassata Siciliana a Randazzo (non siamo di parte!), alla nota Pasticceria Musumeci: per noi è formidabile!
E tu sei un amante della Cassata Siciliana? Raccontacelo nei commenti e continua a seguirci!
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